Abisso dei Serpenti

L’esplorazione dell’Abisso dei Serpenti (Slovenia, ex Jugoslavia) negli Anni 70, alla ricerca del fiume Timavo, il fiume sotterraneo che dopo decine di chilometri di percorso ipogeo, a cavallo tra Slovenia ed Italia, e, in quell’epoca, le sole due finestre sul suo corso sotterraneo delle Grotte di San Canziano (Slovenia) e dell’Abisso di Trebiciano (Trieste), riemerge a Duino, all’estremità occidentale della provincia di Trieste

Vi sono diversi motivi per dedicare un capitolo all’esplorazione dell’Abisso dei Serpenti: perché l’esplorazione dell’abisso fu per l’epoca un’attività tecnicamente impegnativa data la rilevante profondità, pari a  170 m, del pozzo di accesso, che incuteva (e incute ancor oggi) reverenziale rispetto; poi perché la cavità era in territorio Jugoslavo, off-limits all’attività speleologica straniera; e infine perché l’Abisso dei Serpenti era uno dei punti in cui il mitico Timavo sotterraneo era segnalato da inondazioni periodiche.
Le esplorazioni iniziarono nel 1971, con il supporto di  campi interni.
Effettuando risalite artificiali di estrema difficoltà nelle altissime gallerie del  ramo principale, fu  vanamente ricercata la Galleria Ascendente segnalata dal Prez. Furono scoperti alcuni esemplari di Proteus Anguinus, che rendevano sempre più vicino il ritrovamento del Timavo.
Ritrovamento che finalmente avvenne da parte degli speleologici Jugoslavi durante le esplorazioni congiunte, forzando un punto individuato dai soci del GSSG.
La cosa si svolse con qualche polemica ed amarezza dei soci del GSSG che non si videro riconosciuti i meriti guadagnati avendo individuato il punto della prosecuzione.
Comunque, finalmente, nel 1975 anche il GSSG raggiunse il mitico Timavo che, seppur  maleodorante a causa dell’ inquinamento ed invaso dalla schiuma, resta pur sempre l’agognata meta di ogni speleologo triestino




















Le arrampicate per la ricerca della Galleria Ascendente






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