Film “L’Abisso” e “Krubera” – 25.01.2007

La proiezione, al Teatro Miela, di due pellicole su altrettante esplorazioni, una alla Spluga della Preta Monti Lessini – Veneto, e l’altra all’Abisso Krubera, attualmente il più profondo al mondo, in Abkazia.

Due film italiani dedicati a cavità delle Prealpi Venete e del lontano Caucaso aprono oggi la manifestazione

Abissi protagonisti di «Cinema & montagna»

Con i film «L’abisso» del regista Alessandro Anderloni e «Abisso Krubera»: 2.000 metri sotto il Caucaso» del regista Matteo Rivadossi prende il via oggi al Teatro Miela (piazza Duca degli Abruzzi 3) la rassegna internazionale di «Cinema & montagna», organizzata dall’Uisp (Unione italiana sport per tutti), giunta alla diciassettesima edizione. La prima proiezione comincerà alle 18 e la seconda alle 20.30. Tema delle pellicole la speleologia profonda, di alto livello internazionale che potrà essere approfondito con la presenza contemporanea in sala di due personaggi mitologici della speleologia italiana passata e presente: Mario Gherbaz e Matteo Rivadossi «Pota».
Ma vediamo meglio il contenuti dei due film che vengono proposti oggi. «L’ abisso» (Italia, 75′) è quello impressionante, duro e con un unico ingresso della Spluga della Preta che sprofonda sotto i pascoli dei Monti Lessini, sulle Prealpi Venete. Esplorata per la prima volta nel 1925, è stata considerata fino al 1953 1′ abisso più profondo del mondo. E’ la grotta che più di ogni altra è legata alla storia della speleologia esplorativa, ove si sono confrontati sogni, ideali, truffe e si sono sperimentate molte nuove tecniche.
Nei suoi enormi pozzi e nelle strettissime fessure sono state scritte alcune delle pagine più esaltanti della speleologia mondiale. Nell’autunno del 2004 un gruppo di speleologi scopre una nuova diramazione nella grotta e si riaprono quindi le spedizioni alla ricerca di nuove vie, inseguendo le correnti d’aria che fluiscono verso la Val d’Adige. Due anni di riprese e oltre 70 speleologi coinvolti raccontano la storia delle esplorazioni nella Spluga della Preta e mostrano per la prima volta in video la Sala Nera, a meno 800 metri di profondità, sul fondo di uno degli abissi più misteriosi del mondo.
Il secondo film in programma «Abisso Krubera: 2000 metri sotto il Caucaso», anch’esso italiano, durata 52 minuti. L’ambiente è quello del Caucaso, più precisamente l’Abkazia (Mar Nero), anno 2005. Un espatrio clandestino per raggiungere la catena montuosa Arabica, una meta unica per gli speleologi, dove si apre l’abisso più profondo del mondo, il «Krubera».
Rok Stoppar (Sloveno), Giacomo Rossetti e Matteo Rivadossi “Pota” (Italiani), la raggiungono. Si aggregano ad una spedizione speleologica mista (Russi, Ucraini, Slovacchi, Inglesi, Australiani, Sloveni, Greci, Italiani) e collaborando all’organizzazione degli approvvigionamenti in profondità, partecipano alle esplorazioni ed al recupero di un infortunato. Durante la discesa Matteo, regista momenti unici di una discesa estrema tra pozzi profondi e laminatoi e strettoie battute dall’acqua gelida. Adrenalinico il viaggio verticale ed il passaggio nel mondo del post-sifone da meno 1.500 metri di profondità (vedere per credere!). Il regista-operatore è attento e motivato negli avvenimenti esplorativi, ma anche sensibile delle vicende umane e ci regala una serie di ritratti di personaggi maschili e femminili dalla superficie alle profondità sconosciuti ai più ma sicuramente anche a tanti speleologi di chiara fama. Queste immagini ci portano
Per ulteriori informazioni sul festival rivolgersi all’Uisp Trieste, piazza Duca degli Abruzzi 3,. telefono 040-639382.


Matteo Rivadossi, regista del film «Abisso Krubera»

Da “Il Piccolo” – 25 gennaio 2007

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