Open Day alla Grotta Nera – Conferenza stampa – 20.05.2009

La presentazione alla stampa dell’iniziativa del GSSG dedicata alla preistoria dell’uomo sul Carso triestino e denominata: “Tecniche artigianali preistoriche: arte e maestria dei primi abitanti del Carso”

SINGOLARE INIZIATIVA, DAL 22 AL26 MAGGIO, AL BOSCO BAZZONI

L’artigianato dell’uomo preistorico

Qual è il significato dei manufatti prodotti dall’uomo preistorico? In che modo venivano realizzati ed utilizzati? Quali informazioni ne possiamo trarre? A queste e molte altre domande darà una risposta l’iniziativa didattica “Tecniche artigianali preistoriche: arte e maestria dei primi abitanti del Carso”, in programma dal 22 al 26 maggio al centro didattico “Eliseo Osualdini” nel Bosco Bazzoni di Basovizza. La manifestazione, organizzata dal Gruppo speleologico San Giusto con il supporto della Provincia di Trieste, e in collaborazione con l’Università di Pisa – Dipartimento Scienze Archeologiche e il museo di Storia Naturale di Trieste, intende illustrare e far sperimentare le tecniche di produzione dei manufatti utilizzati dagli uomini preistorici nei periodi del paleolitico inferiore e medio, mesolitico e neolitico. A completamento delle attività didattiche svolte alla Grotta Nera di Basovizza, unico museo sotterraneo italiano dove già da alcuni anni sono allestite alcune scene di vita preistorica, l’iniziativa intende dare vita ai reperti archeologici riproducendo li in tempo reale davanti al pubblico.
«Ricostruire e manipolare attrezzi in pietra, vasi in ceramica, telai – spiega il presidente del gruppo speleologico San Giusto Furio Premiani – suscita nei ragazzi una forte attrazione: risiede in questo fascino e in una realizzazione efficace e moderna la comprensione del passato e le peculiarità del nostro territorio». Tra scolaresche, privati ed associazioni, ogni anno la Grotta Nera viene visitata da quattromila persone: l’iniziativa si pone dunque come un’ulteriore possibilità di scoperta dove l’uomo preistorico non appare poi tanto diverso da noi, dotato di conoscenze ambientali, tecnologiche e abilità manuali oggi dimenticate. «Cercheremo di far capire – aggiunge il professor Giovanni Boschian – che non erano i marziani a costruire le piramidi bensì uomini come noi. Mancando un maestro artigiano che faccia vedere i gesti da imitare, l’archeologo deve imparare da solo, procedendo per tentativi ed errori per far rivivere i mestieri della preistoria. A tal proposito vengono in aiuto, l’etnografia e l’archeologia sperimentale per provare a ricostruire le tecniche del passato».
Linda Dorigo

La Grotta Nera e gli ambienti dei nostri antichi progenitori

da “Il Piccolo” – 20 maggio 2009

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