Resti umani in grotta – 14.10.2007

Il ritrovamento di alcuni resti di ossa umane durante la pulizia di una cavità carsica in occasione dell’iniziativa Puliamo il buio 2007

Federazione speleologica

Trovati in una grotta di San Pelago i resti di un cranio umano

DUINO AURISINA. Un resto osseo, che potrebbe corrispondere a una parte di calotta cranica umana, è stato trovato dagli speleologi della Federazione speleologica triestina all’interno della grotta del cimitero militare di San Pelagio.
Il ritrovamento è avvenuto nel corso delle operazioni di pulizia della cavità, la cui profondità arriva a 45 metri, organizzate nell’ambito delle manifestazioni «Puliamo il buio», patrocinata dalla Società speleologica italiana, e «Puliamo il mondo» di Lega ambiente.
«Non sono un antropologo, né un esperto in merito, ma non credo ci voglia molto a capire che quanto ritrovato, considerate- le dimensioni ridotte, possa appartenere anche a una giovane donna. Sull’effettuazione di eventuali analisi, però, al momento non so nulla di preciso», spiega il presidente della Federazione speleologica triestina, Furio Premiani. «Il reperto – aggiunge – è stato consegnato immediatamente alla stazione dei carabinieri di Aurisina».
Al momento del ritrovamento, i 23 speleologi impegnati stavano eseguendo la raccolta differenziata delle immondizie, che alla fine dell’operazione sono state valutate attorno ai quattro metri cubi. Fra le molteplici ossa di animali, alcune appartenenti a cavalli e cani, è stata rinvenuta anche la possibile parte di calotta cranica. All’interno della cavità sono stati trovati inoltre i resti di lavatrici, materiali domestici, edili, parti d’auto e vestiario.
L’operazione di pulizia, non facile per la presenza di alcune strozzature nella grotta, e comunque riguardante solo la parte superficiale del fondo della stessa, ha visto emergere anche scatolette di viveri americane e austriache.
Nel periodo della Prima guerra mondiale, nei pressi della cavità si trovavano alcuni cimiteri militari. La Federazione speleologica triestina ritiene dunque possibile che al suo interno ci possano essere pure dei resti di soldati austriaci.


Un’immagine dell’intervento a San Pelagio

ma.un.

Da “Il Piccolo” – 14 ottobre 2007

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