Catasto Grotte 3 – 26.06.2007

La messa in rete del Catasto da parte della C.G.E.B.

Dopo la decisione della Regione di togliere la gestione alla sezione del Club alpino

La Commissione grotte «E. Boegan mette in rete il suo catasto delle cavità

Aperto un sito Internet con la registrazione del patrimonio ipogeo dell’intero Friuli Venezia Giulia «Continuiamo un servizio alla comunità»

«Benvenuto nel sito internet del catasto storico delle grotte». È la risposta in tempo reale della Commissione Grotte Eugenio Boegan – storico sodalizio presente all’interno dell’Alpina delle Giulie – al mancato rinnovo del quarantennale rapporto che la legava alla Regione per la «conservazione, gestione e implementazione del catasto regionale delle Grotte del Friuli Venezia Giulia».
Una convenzione rinnovata quest’anno per soli sei mesi alla sezione triestina del Cai, «estromessa» da un emendamento alla Finanziaria regionale 2007 presentato dai consiglieri Alessandro Metz (Verdi), Igor Kocijancic (Rifondazione) e Roberto De Gioia (Intesa dei valori). L’aggiornamento delle meraviglie dell’ipogeo – un lavoro retribuito con un contributo regionale annuo di 83.700 euro – è stato assegnato per legge alla Federazione speleologica regionale che, da tempo, contestava la precedente gestione del servizio. Una dura battaglia combattuta con l’arma della mancata trasmissione dei dati sulle nuove grotte, boicottando così l’aggiornamento e creando un catasto parallelo.


Alessandro Metz

Ma davanti alla bocciatura della Regione la Commissione grotte Boegan non si è data per vinta. «Ha deciso di continuare, sotto altra forma, un servizio alla comunità», si legge nella home page del sito www.catastogrotte.it, ancora in fase di aggiornamento, realizzato in collaborazione con il Gruppo di Geomorfologia e Geologia applicate e Cartografia informatica del dipartimento di Scienze geologiche, ambientali e marine dell’Università di Trieste. Un lavoro coordinato dal docente universitario Franco Cucchi, già curatore contestato del catasto, che permette a chiunque di conoscere sulle pagine web le grotte attraverso i dati monografici e tecnici, con tanto di profondità, sviluppo, coordinate geografiche e piantine. Utilizzando anche il programma Google map, in termini di ubicazione delle cavità e interrogazione geografica della banca dati, che consente di mostrare l’immagine dal satellite, la semplice cartina e la mappa ibrida-comparata.
Le parti quindi si invertono perché adesso sono quelli della Boegan, forti di un’attività iniziata nel lontano 1883, a creare un catasto parallelo a quello che la Federazione speleologica dovrà curare per conto della Regione. «È nostra intenzione aggiornare questo sito con le nuove scoperte e integrarlo – spiega Mario Privileggi, presidente dell’Alpina delle Giulie – inserendo anche le grotte presenti in Istria, Dalmazia e nei tenitori attualmente amministrati dalla vicina Slovenia». Sono i dati contenuti nello storico archivio della Boegan, compresi ad esempio i rilievi in china, che saranno messi in «rete» facendo concorrenza al catasto ufficiale.
«La Regione ha ceduto a quella che definisco “critica distruttiva” – sostiene Privileggi – senza verificare di persona il lavoro svolto. Alcuni consiglieri di maggioranza, espressione del centrosinistra come i firmatari della richiesta ad hoc, mi hanno confessato di aver votato senza sapere gli effetti di quell’emendamento». Il sito di quello che all’Alpina delle Giulie chiamano il «nuovo catasto», insomma, rappresenta un appello alla politica. Il braccio di ferro sulle grotte non è finito.

p.c.

Da “Il Piccolo” – 26.06.2007

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